Vademecum per la caccia in montagna

La caccia in montagna è una delle tipologie venatoria in cui è richiesta la migliore preparazione fisica e attenzione, per far fronte alla sfida dell’alta quota.

È un’attività venatoria diversa dalle altre. Questo perché l’alta quota, le vette tra le nuvole che sono la dimora d’elezione di selvatici meravigliosi come camosci, caprioli, cervi e galli forcelli, mettono a dura prova anche il cacciatore più esperto.

In generale al cacciatore di montagna, sia esso cacciatore di selezione o alla tipica fauna alpina, è richiesta una preparazione atletica e mentale di prim’ordine, non essendo una specialità venatoria che si può definire “rilassante”.

Nella caccia di selezione ad alta quota, come ad esempio la caccia al camoscio, l’arma più usata è la carabina bolt action, per la sua intrinseca precisione di tiro. Mentre per la tipica alpina il fucile basculante è sicuramente la scelta di molti cacciatori.

Ecco alcuni consigli per chi si approccia a questa affascinante tipologia di caccia.

La prima, forse imprescindibile, cosa per cacciare in montagna è non avere paura dell’altezza.

Oltre a non soffrire di vertigini, è importante avere alcune accortezze, che valgono anche per l’alpinismo in generale.

Potrà sembrare banale, ma in montagna nulla può essere lasciato al caso. È quindi fondamentale stare attenti a dove si mettono in piedi e non appoggiare mai entrambi sulla stessa pietra, se non dopo essersi assicurati che questa sia stabile.

Innanzitutto, prima di ogni uscita di caccia in montagna è importante comunicare sempre a qualcuno dove ci si troverà: quindi tempi e luoghi del programma di caccia giornaliero.

Quando si percorre un sentiero per la prima volta, è buona abitudine individuare dei punti di riferimento, a non più di cinque metri di distanza dal tracciato. In questo modo, anche in caso di nebbia, sarà possibile riuscire a ritrovare la via del ritorno.

Se non si conosce bene il sito di caccia, è opportuno affidarsi a una guida del luogo che conosca i percorsi a menadito e certamente… che ne sa molto di più di noi!

Se invece si cammina su un terreno bianco di neve fresca e si procede in fila indiana, occorre cercare di mettere i piedi nella traccia già creata dalla persona più avanti, per evitare il rischio di mettere un piede nelle fessure che si formano tra i massi coperti dal manto nevoso.

Partendo dal must di ogni cacciatore-alpinista, ossia gli scarponi, il consiglio è quello di privilegiare laddove possibile calzature a suola rigida, che evitino di sollecitare le caviglie causando fastidiose “storte”. Questo tipo di scarponi offrirà maggior presa e aderenza, rendendoci più stabili, specialmente nei traversi sulle fasce erbose.

Gli abiti tecnici da alpinismo sono preferibili, specialmente se di colori armonici con la natura circostante. Abiti leggeri e caldi al tempo stesso, che consentano una buona traspirazione e siano impermeabili.

La fatica della salita è uno degli aspetti più sfidanti della montagna, quando le gambe e i polmoni bruciano e gli scarponi si consumano.

Quindi, nonostante sia meglio evitare pesi eccessivi nello zaino, è comunque consigliabile postarsi un ricambio (maglie, intimo e calzettoni), così come almeno 30 metri di corda e del liquido infiammabile per accendere il fuoco.

L’attrezzatura che ogni cacciatore si porta con sé può fare la differenza durante una giornata di caccia in montagna.

Uno zaino ricco di alimenti energetici è utile quasi come la carabina stessa. Oltre all’acqua, necessaria per mantenere sempre la corretta idratazione, non potranno mancare alimenti che forniscono il corretto reintegro immediato di energia.

Durante la salita sono da privilegiare miele e fruttosio, migliori rispetto a zucchero o cioccolato che invece possono innescare una reazione insulinica sotto sforzo; questi ultimi invece, sono da consumarsi durante in discesa.

Un’accortezza molto importante da adottare se si percorrono però sentieri stretti, esposti e ricavati nella parete rocciosa, è quella di indossare lo zaino sul davanti, appoggiato al petto anziché sulla schiena, per evitare che questo ci faccia perdere l’equilibrio toccando la parete rocciosa.

Inoltre, il prezioso zaino del cacciatore dovrà essere capiente e impermeabile all’interno. Infatti, oltre ad acqua, cibo e un cambio abiti, dovrà poter contenere anche l’animale cacciato.

Una volta scelti l’abbigliamento e l’attrezzatura giusta, i suggerimenti più preziosi riguardano il comportamento da tenere durante la caccia.

Tra le attività venatorie più affascinanti c’è sicuramente la caccia al camoscio, preda d’elezione della caccia alpina.

Anche in questo caso essere accompagnati da una guida esperta può essere un elemento chiave per vivere intense esperienze venatorie.

Subito dopo l’avvistamento del camoscio, è opportuno appostarsi in una posizione sopraelevata, che può concedere una visione migliore e un lasso di tempo più lungo per il buon piazzamento della carabina bolt action.

Infatti, il camoscio è un selvatico che difficilmente piega la testa verso l’alto ed è invece più propenso a scrutare verso il basso o in linea orizzontale.

Per quanto riguarda il binocolo da utilizzare, questo non dovrà avere più di otto ingrandimenti, perché altrimenti potrebbe stancare l’occhio con un uso prolungato, mentre l’uso di uno spektive consentirà una precisa valutazione del capo.

Prima di sparare è regola di “caccia etica” considerare sempre se il luogo in cui si trova il selvatico permetta o meno il recupero della spoglia, che si trasporterà nello zaino o in spalla… non si trascinerà mai!

Una volta in posizione e pronti a sparare, è opportuno cercare far partire il colpo quando il selvatico è messo “a cartolina”, quindi di traverso, in modo tale che il proiettile passi attraverso le due spalle e lo faccia cadere sul posto.

Il bipiede può fare parte dell’attrezzatura per la caccia in montagna. Se così non fosse, è comunque necessario trovare un appoggio stabile per effettuare un tiro di precisione e pulito.

Le armi più usate per la caccia in montagna sono la carabina a otturatore manuale e il basculante. Mentre la seconda tipologia è più agile e trasportabile, la carabina è più sicura e performante nei tiri a più lunga distanza.

Qual è l’arma migliore per la caccia al camoscio in montagna?

Le carabine bolt action sono molto diffuse in questa tipologia di caccia, perfette per precisione, robustezza e peso.

Tutte le carabine Horizon sono maneggevoli e leggere – inferiori ai 3 Kg in quasi tutti i calibri – e quindi ottime per le lunghe camminate in montagna. Sono tutte consegnate con certificato di precisione di 1 M.O.A. su tre colpi sparati.

Tra i calibri migliori per la caccia al camoscio troviamo i calibri che possiedono una discreta radenza, come il .243 Winchester, il .270 Winchester e tutti i 6,5.

C’è chi definisce la caccia in montagna una “febbre”, una dolce condizione che si manifesta puntuale ogni anno all’arrivo dell’autunno.

È quella forza che ti porta ancora e ancora a svegliarti all’alba, pronto a sfidare freddo e fatica, per la semplice gioia di trovarti tra quelle vette così grandiose e belle.

È la libertà che ti riempie occhi e cuore quando sei lassù e il richiamo che senti come un eco lontano non appena sceso a valle.

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