Come addestrare i volantini nella caccia ai colombacci?

Nella caccia ai colombacci i veri protagonisti sono loro… richiami e piccioni. Quali sono i segreti per addestrarli?

La caccia ai colombacci è un’arte venatoria di lunga tradizione, che vede sempre più appassionati praticare questa particolare tipologia di caccia.

Selvatico affascinante e coriaceo, il Colombo Palumbus è un uccello migratore che diffuso in tutta Europa.

Generalmente, le rotte dei colombacci provengono da levante, seguendo la direttrice proveniente da nord e nord-est e attraversando in diagonale il continente.

Quando la natura si veste coi colori dell’autunno e gli alberi si tingono di rosso e giallo, il volo d’ottobre dei colombacci dà inizio alla magia.

Ogni cacciatore lo ripete, quella al palombo non è semplice caccia, è una vera e propria filosofia.

Le tecniche venatorie per insidiarlo sono diverse, ognuna con le sue peculiarità:

  • caccia ai colombacci da terra, praticata come caccia di appostamento a terra con capanni e l’uso di aste, stampi in penna, richiami e volantini;
  • caccia ai colombacci al passo, che prevede il posizionamento dei cacciatori presso i valichi montani da cui passeranno le rotte dei colombacci in migrazione;
  • caccia ai colombacci da palco, condotta da capanni sopraelevati da cui dare inizio alla coreografia di palpe e volantini.

Quest’ultima tecnica prevede, oltre alla preparazione dell’appostamento in ogni dettaglio, che viene curato come una seconda casa durante tutto l’anno, l’addestramento dei piccioni.

Piccioni e richiami sono i veri protagonisti della caccia ai colombacci.

In base alle caratteristiche di ciascuno, sarà fondamentale l’opera di selezione che si effettua durante l’addestramento, per decidere se usare il richiamo come zimbello o come volantino.

Esistono tre principali tipologie di piccioni, che si dividono per compiti e specializzazioni.

Amelia è un piccione molto simile al colombaccio in volo, grazie alle mostrine che si notano sulle sue ali.

Infatti, è proprio il volo una delle caratteristiche più apprezzate di questo richiamo, che presenta una battuta d’ali forte, ritmata e soprattutto silenziosa.

Intelligente e discreto, si presta all’addestramento e grazie a questa attitudine e al valore estetico, è molto utilizzato dai cacciatori per la palpa, sia da stantuffo che da rullo.

Il piccione Ternano è un grande volatore, molto simile agli Amelia da cui è stato ottenuto. È più robusto e grande del suo genitore e forse ancora più acuto.

Richiamo molto duttile, viene usato prevalentemente come volantino e grazie alle traiettorie che disegna nell’aria, diventa una vera e propria attrazione per colombacci.

Il piccione francese è indiscutibilmente bello, tuttavia non è una tipologia di facile addestramento.

Per questo le sue armoniche proporzioni ne fanno un ottimo esemplare per migliorare la morfologia e il colore del piumaggio di altri richiami.

È importante sottolineare che non si trattano di razze nel vero senso del termine, quanto piuttosto di tipologie selezionate nel corso degli anni da cacciatori e allevatori umbri e, più in generale, di tutto il centro Italia.

Quel che è sicuro è che, per chi si approccia all’affascinante arte dell’addestramento, i piccioni Amelia e i ternani sono richiami versatili e ben disposti all’addestramento, ottimi volatori, ma impiegabili anche come zimbelli.

La caccia ai colombacci è una pratica molto sentita, i cui i piccoli segreti che la caratterizzano si tramandano di generazione in generazione.

Per un ragazzo che vuole approcciarsi a quest’arte, può essere utile farsi dare diverse coppie, ternani o Amelia che siano, e iniziare ad addestrarle, instaurando con loro un vero e proprio rapporto.

A volte, già solamente al fischio, il piccione riconosce il cacciatore dalla voce.

Per ottenere dei buoni piccioni e dare il via all’orchestra volante che tanto emoziona ogni cacciatore di colombacci, ci sono diversi step da portare avanti.

Con l’avvento della primavera, generalmente nel periodo di maggio, si portano giovani piccioni di due mesi nell’appostamento, accompagnati da piccioni grandi di due o tre anni.

Portarli molto presto nel sito di caccia consente un naturale ambientamento dei richiami e facilita l’addestramento.

Da quel momento inizia l’opera di selezione, in modo che da 20 piccioni che si immettono a maggio, si possano ottenere a settembre 5 o 6 piccioni, perfetti per diventare volantini.

Le caratteristiche che si devono osservare, per selezionare gli esemplari più adatti, sono diverse.

Il buon piccione non ha esitazioni e al segnale del cacciatore deve fare un giro, al massimo due, per poi tornare sul posatoio.

Tutti i volantini devono girare nella stessa direzione, come in una coreografia degna dei palcoscenici più illustri.

E poi, il perfetto volantino non deve avere paura di volare e di spingersi alla distanza gli si richiede.

Non è semplice lavoro meccanico e rituale, i piccioni devono saper leggere la situazione, essere parte attiva della “danza” e librarsi in un volo armonico, valutando quando allargare il raggio d’azione in base alle diverse esigenze.

Nelle regioni del centro Italia, come ad esempio le Marche, una batteria ideale per la caccia ai colombacci può andare dai 6 ai 12 piccioni.

Questo è utile soprattutto per gli appostamenti che si trovano vicino al mare, perché oltre allo spollo del mattino, il grande volume di passo si crea da mezzogiorno fino all’imbrunire.

Avere la possibilità di usare volantini sempre riposati, quindi 6 di mattina e 6 di pomeriggio, fa in modo che il divertimento sia assicurato.

Secondo un piccolo trucco tramandato in queste regioni, nelle mattine in cui il colombaccio passa a valle con un volo basso, sarà da privilegiare un piccione dal piumaggio più chiaro, perché renderà più visibile la tesa attirando i colombacci.

Per la caccia ai colombacci si utilizzano fucili semiautomatici da caccia o basculanti.

Generalmente, dato il volo ingannevole dei colombacci, dovuto al loro carattere sospettoso che li fa cambiare traiettoria in un battito di ciglia, il terzo colpo può essere determinante.

Per i tiri più lunghi sono consigliabili fucili semiautomatici in calibro 12 con canne lunghe tra i 70 cm e i 76 cm, che possa sostenere grammature più pesanti, con strozzatura a una o massimo due stelle (*, **).

Invece per i tiri più ravvicinati fino ai 30 m, sarà sufficiente un fucile medio-leggero con canne tra i 65 e i 67 cm e strozzature intermedie *** / Cyl, e cartucce da 33/35 grammi.

Affinity 3 Black Synt è tra i fucili semiautomatici Franchi più amati dai cacciatori.

Disponibile in numerose configurazioni, è un semiautomatico dal brandeggio ergonomico e maneggevole, che si adatta perfettamente ai tiri richiesti dalla caccia ai colombacci.

Arrivare sempre più consapevoli e preparati ad affrontare questa bellissima attività venatoria è lo scopo di ogni appassionato e la scelta del fucile adatto è sicuramente fondamentale.

Nella caccia ai colombacci con richiami tuttavia, il lavoro dei volantini è ancora più determinante, oltre che essere una delle emozioni più intense che questa attività regala.

Osservare il loro volo disegnare tracce invisibili nell’aria, è qualcosa che ogni cacciatore di colombacci si porta dentro.

Perché non c’è nulla di più bello che perdersi in quella danza di segni, ricca di significati nascosti.

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